mercoledì 27 gennaio 2010

MEMORIA, PRESENTE&FUTURO

Memoria...ogni 27 gennaio si rinnova in me un sentimento di dolore e sofferenza pensando ai tanti fratelli che hanno perso la vita nel progetto folle di uno dei peggiori criminali della storia, e dei suoi complici.Soffro per quello che è stato, per quello che ho letto in merito, per le immagini che ho visto...Ogni volta che leggo Auschwitz mi si gela il sangue, ed un brivido mi corre lungo la schiena.Non riesco a togliermi dalla testa le parole di Primo Levi, e dei suoi due libri, sebbene li lessi tantissimi anni fa, da ragazzina.Parole di piombo che penetrano l'anima e la scuotono, ghermiscono come vento gelido lasciandoti ammutolito.Com'è possibile sia successo tutto questo?
La cosa che più mi rattrista è sapere che la storia non è stata affatto Magistra Vitae in questi ultimi anni.Vietnam,Bosnia,Darfur,Cecenia,Afghanistan...Quante vite sono state immolate per l'odio,l'arroganza, la cattiveria disumana, la demoniaca sete di potere di esseri che non sono degni di essere chiamati UOMINI?E' possibile che a distanza di 60 anni siano accaduti ed si perpetuino genocidi, massacri,INUTILI e troppo spesso silenziosi e coperti dall'INDIFFERENZA del mondo?
In questo giorno vorrei invitare tutti a riflettere su questa terribile perpetuazione dell'odio e parlarne.
Perchè non serve solo ricordare, è necessario trasmettere il messaggio alle coscienze delle nuove generazioni perchè si comincino a perpetuare LA PACE, L'AMORE, LA FRATELLANZA, IL RISPETTO, L'UMANITA'.
Se non possiamo risolvere da soli i problemi del mondo, possiamo agire nel nostro piccolo, portando questi sacri principi nel comportamento che assumiamo verso il nostro prossimo.Troppo spesso, infatti, si parla di grandi ideali a livello macro, e si fallisce miseramente nel proprio microcosmo.

Ogni volta che avete fatto qualcosa a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me.
Vangelo (Mt 25,31-46)

Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un si o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi, alzandovi.
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.
("Se questo è un uomo"Primo Levi)

7 commenti:

Serena ha detto...

Hai detto una cosa giustissima, Sara: inutile sdegnarsi per quanto accade in Afghanistan, se poi si è quei tipi di persone che prendono a male parole il compagno o l'automobilista che ci supera, perché, probabilmente, nascondiamo in noi la stessa aggressività degli aguzzini nazisti, solo che abbiamo meno potere di loro e non possiamo sfogarla. Dovremmo imparare ad essere più tolleranti nelle piccole cose noi per primi!

Fra ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Fra ha detto...

Sono d'accordissimo con te Sara. Bisogna incominciare dal proprio piccolo. Non scordarsi che il rispetto per le altre persone, la sensibilità verso quello che ci circonda, l'impegno a essere sempre il più possibile civili sono valori importanti, da applicare giorno per giorno
Ti abbraccio
fra

Lo ha detto...

grazie di tutto

terry ha detto...

Parole sagge e vere! e' dal nostro piccolo che parte tutto! ogni nostro piccolo gesto, ha un valore ed un suo impatto...sia positivo che negativo...a noi scegliere ed anche comunicare!
A volte credo di esser noiosa con certi amici ...colleghi... forse mi prendon per pirla...ma dico sempre che sta a noi per primi portar rispetto, esser tolleranti oltre a conoscere il valore del perdono!

Rileggere Levi, dopo tanto tempo mi ha ridato quella stessa sensazione al petto... :) dolorosa ma importante!
grazie!

Luca and Sabrina ha detto...

L'orrore purtroppo si ripete, cambiano le vittime, l'intolleranza è a livelli altissimi e questo è sotto gli occhi di tutti. Si cerca di imporre la propria supremazia, di popolo, di persone sugli altri, è molto triste. Le parole di Primo Levi dovrebbero essere lette e ricordate, non dovrebbero essere dimenticate.
Un abbraccio da Sabrina&Luca

Saretta ha detto...

Grazie a tutti per essere passati.Sapere di avere come compagni di blog delle persone così sensibili è una cosa bellissima!
Un abbraccio grande grande

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